Malattie reumatologiche e differenze di genere: evento nazionale a Paestum

Si è parlato di Medicina di Genere e Oncoreumatologia nei giorni scorsi a Paestum. Ma non solo: i lavori di “Oncologia e Genere in Reumatologia” hanno portato uno sguardo nuovo e autenticamente prossimo verso i pazienti, privilegiando le specificità derivanti dal genere.

Organizzato sotto la direzione scientifica delle Dottoresse Patrizia Amato e Daniela Marotto – rispettivamente Coordinatore esecutivo e Presidente del Collegio dei Reumatologi Italiani C.Re.I. – il 6° incontro di reumatologia su percorsi innovativi e medicina di precisione è stato un’occasione preziosa per condividere i risultati della collaborazione in atto tra reumatologi, oncologi e specialisti di varie branche della medicina.

Il valore del confronto multidisciplinare

Il programma scientifico ha visto poche comunicazioni frontali e numerose tavole rotonde interattive, molto partecipate e costruttive. Il fine era “di favorire il confronto multidisciplinare tra i diversi specialisti con lo scopo di aprire una finestra informativa sulla reumatologia che sta profondamente cambiando la sua offerta di prevenzione, diagnosi e cura. È nota ormai l’esistenza di una diversa prevalenza delle malattie reumatiche (MR) tra donne e uomini, di una diversa percezione, presentazione clinica, risposta alle terapie e progressione di malattia”, ha dichiarato la Dottoressa Amato, anche coordinatore del Gruppo di Studio Differenze di Genere in Reumatologia del C.Re.I..

La cultura medico-reumatologica della differenza

La scelta dei temi in agenda conferma l’estrema attenzione con cui la nostra comunità reumatologica segue le problematiche vissute nella loro concretezza dai pazienti- aggiunge Patrizia AmatoSentiamo necessario lo sviluppo di una contaminazione puntuale e scientifica di saperi e di competenze, affinché la cosiddetta medicina di prossimità sia un’autentica presa in carico della persona specifica, con le sue differenze e caratteristiche. Intendiamo così sviluppare ed offrire una ‘cultura medico-reumatologica della differenza’, che sia in grado di rispondere alle numerose comorbidità che accompagnano la maggior parte delle nostre malattie autoimmuni sistemiche come ad esempio il rischio cardiovascolare”.

Focus: rischio cardiovascolare nelle donne

A tutt’oggiprosegue la Dottoressa Amato non esistono algoritmi validati e predittivi di eventi cardiovascolari che possano render conto dell’identificazione di sottogruppi di pazienti in base all’età, sesso, fenotipo articolare, durata e attività della malattia. Le donne con malattie cardiovascolari rimangono poco studiate, poco riconosciute, sotto-diagnosticate e sotto-trattate. Per questo siamo convinti che occorra sviluppare proprio programmi di aggiornamento per reumatologi e cardiologi, focalizzati sulle malattie cardiovascolari nelle donne, dando così priorità alla ricerca genere-specifica focalizzata sull’identificazione della fisiopatologia e della storia naturale delle malattie cardiovascolari anche nel campo della reumatologia”.

Fertilità di coppia, infertilità maschile e PMA

A Paestum si è parlato anche di fertilità di coppia, infertilità maschile e procreazione medicalmente assistita-PMA, con interventi multidisciplinari che hanno coinvolto anche i ginecologi.

Poche sono ancora le conoscenze soprattutto relative alla compatibilità di molti farmaci antireumatici e alla loro interferenza con la infertilità che riguarda circa il 15-20% delle coppie in tutto il mondo – ha affermato la Dottoressa Marotto. La richiesta della tecnica di PMA è crescente anche tra i pazienti reumatici che oggi affrontano con estremo ritardo la scelta di diventare genitori, ma che si scontrano con le tante criticità del nostro SSN quali le lunghe liste d’attesa, la carenza di centri pubblici, i costi delle procedure private, l’ineguaglianza delle strutture territoriali presenti nel territorio italiano. 
Da qui la necessità di avviare, anche nel campo reumatologico, percorsi diagnostico-terapeutici dell’infertilità differenziati ed analizzati separatamente per maschi e femmine”.

Oncologia e Reumatologia

Ampio spazio nell’evento campano è stato dedicato all’oncoreumatologia, argomento che vede, all’interno del C.Re.I. un Gruppo di Studio dedicato, coordinato dalla Dottoressa Marotto, impegnato in un progetto multidisciplinare unico a livello internazionale. Reumatologi, oncologi, radiologi, fisiatri, biologi, genetisti ed epidemiologi si sono confrontati per capire le strette interconnessioni che governano i due mondi.

Il futuro: valorizzare le specificità individuali

Un altro aspetto innovativo dell’evento è stato l’approfondimento dedicato alle persone transgender, che diventerà prossimo argomento di studio per il C.Re.I. “Miriamo a raccogliere e discutere le conoscenze attuali sulle malattie nelle persone transgender– conclude la Presidente MarottoDeterminare la copertura della letteratura, identificare le lacune di conoscenza ed evidenziare le opportunità per la ricerca futura, è cruciale affinché i cittadini transgender possano sottoporsi a terapie ormonali con tranquillità e sicurezza”.

L’evento ha sottolineato non solo l’importanza dell’approccio genere-specifico in ogni branca della medicina, ma anche il valore della multidisciplinarietà, del confronto e dell’integrazione. Valorizzare le specificità individuali è la strada da percorrete, per evolvere verso il continuo miglioramento della qualità della vita dei pazienti.

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