Medicina di Genere e Malattie Autoimmuni Dermatologiche
La medicina di genere, come abbiamo più volte ricordato, è lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.
In un articolo precedente abbiamo trattato l’argomento dal punto di vista reumatologico insieme alla Prof.ssa Tincani. Questa volta lo affrontiamo dal punto di vista dermatologico insieme alla Prof.ssa Clara De Simone, U.O.C. di Dermatologia, Policlinico “A. Gemelli” IRCCS, Università Cattolica del Sacro Cuore Roma.
Le abbiamo chiesto Quali ricadute ha la medicina di genere nelle malattie autoimmuni dermatologiche e quali sono le novità che la medicina di genere apporta nella gestione di queste patologie.
Medicina di genere e malattie autoimmuni dermatologiche
Esistono malattie autoimmuni che hanno come bersaglio principale la pelle. Parlo di malattie anche molto comuni come la psoriasi, la dermatite atopica, la vitiligine o anche malattie più rare, come le malattie bollose autoimmuni. Queste patologie, essendo malattie cutanee, possono avere diverse manifestazioni cliniche visibili. Di conseguenza, una prima ricaduta è quella della ricerca epidemiologica su grandi numeri, che possa riuscire a definire le caratteristiche cliniche della stessa malattia nel genere, nell’uomo e nella donna.
La severità di malattia
Le malattie cutanee possono avere anche una diversa severità e una diversa evoluzione nell’uomo e nella donna. La psoriasi, ad esempio, sembra che possa colpire gli uomini in una forma più aggressiva, più severa. Ovviamente, questo ha delle ricadute dal punto di vista terapeutico, così come avviene in ambito reumatologico per l’artrite reumatoide negli uomini. Può essere diversa anche l’associazione con altre patologie, le comorbidità. Sempre per rimanere alla psoriasi sembra che le pazienti affette da psoriasi possano essere più frequentemente colpite da ansia o da depressione.
L’impatto sulla qualità della vita
Altra cosa da tener presente nell’approccio al paziente con malattia della pelle, è che le donne percepiscono una severità di malattia maggiore. Il ruolo del medico, quindi, è non più solo di rilevare esclusivamente i sintomi clinici, ma essere attento anche a quello che può essere l’impatto sulla qualità di vita, sulle relazioni interpersonali, sul benessere psicologico della paziente. Questo presuppone anche un approccio più emozionale, più colloquiale, più narrativo, che è parte integrante dell’assistenza.
Le terapie
I farmaci, in termini sia di efficacia, sia di tollerabilità e di effetti collaterali, possono essere differenti nei due generi. Per quanto riguarda le terapie dermatologiche in studio, i trials clinici non fanno una grossa differenza di genere rispetto a efficacia, tollerabilità e sicurezza dei farmaci, quindi i dati ci vengono riportati in maniera globale. E questo sicuramente rappresenta un gap da colmare. Anche per quello che riguarda la dermatologia non si esclude che l’efficacia dei farmaci biologici possa essere differente nei due generi. Sembra infatti che i farmaci anti-TNF Alfa, che sono ormai un caposaldo della terapia della psoriasi, possano essere più efficaci negli uomini piuttosto che nelle pazienti affette da psoriasi mentre invece poco si sa sugli effetti collaterali.
La ricerca
La ricerca, sia clinica sia di laboratorio, è allo studio per evidenziare dei biomarker che possano indicare l’efficacia o eventualmente anche la tossicità di alcuni trattamenti in maniera specifica nei due generi.
È importante anche considerare l’effetto che la consapevolezza del genere in medicina ha anche sulle attività delle società scientifiche. Ad esempio, la Società Italiana di Dermatologia ha promosso la costituzione della Task Force che coordino, “Psoriasi nella donna in età fertile”. È un gruppo di studio che si è dedicato alle tematiche genere-specifiche di questa malattia molto comune, la psoriasi, e ai problemi correlati con la fertilità, la gravidanza, l’allattamento. L’attività di questo gruppo di studio ha dato luogo anche alla produzione di opuscoli, per informare i pazienti e formare gli specialisti, in modo da rendere il loro intervento più adeguato a quelle che sono le domande più frequenti che finora possono non aver trovato una risposta adeguata.
Fonte: #anchiomammaTALK 8 – La medicina di genere nell’autoimmunità. Disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=xJaaWmwgXO0&feature=emb_logo