Pianificare la gravidanza: la storia di Ilaria
Diventare mamma con una malattia autoimmune oggi è possibile, ne abbiamo parlato più volte. Sappiamo che, rispetto al passato, le attuali conoscenze permettono di affrontare la maternità con serenità, sebbene con le dovute precauzioni.
Vi proponiamo la storia di Ilaria, giovane donna che da qualche tempo convive con una patologia reumatologica, Responsabile ANMAR YOUNG, psicologa e da pochi mesi anche felicemente mamma. Grazie Ilaria per aver condiviso con noi la tua esperienza e le tue riflessioni, senz’altro comuni a molte donne che desiderano intraprendere il percorso verso la maternità. Maternità che è una normalità possibile, anche per chi convive con una patologia immune reumatologica.
Una normalità possibile
Una delle esperienze più importanti nella vita di una persona è certamente la decisione di creare una vita, e, quindi, quella della gravidanza che segue. Tuttavia, non per tutti è un’esperienza immediata o semplice.
Quando si ha una patologia reumatica con cui ci si trova a convivere, la gravidanza deve essere attentamente programmata insieme al/ ai medici di riferimento.
Quando insieme al mio compagno abbiamo deciso che eravamo pronti a fare questo passo, abbiamo fatto un percorso durato circa un anno per assicurarci che io fossi in grado di portare avanti una gravidanza.
Dal momento in cui abbiamo cominciato a parlare di questo progetto, mille sono stati i dubbi che mi hanno assalita.
Sarò in grado di rimanere incinta?
Sarò in grado di prendermi cura del bambino?
Come riuscirò a prendermi cura di lui/lei con i dolori cronici?
Questa parte del percorso è stata molto delicata, ma ci ha permesso di essere molto consapevoli su quello che stavamo affrontando e su quello che volevamo da questa esperienza.
Il planning: l’attesa del momento giusto
Rimanere in attesa e vedere come “si comportava” la mia malattia è stato particolarmente difficile perché non sapevo cosa sarebbe accaduto.
Questa fase preliminare può risultare molto difficile per ogni coppia, perché può generare una forte ansia sia nella donna, sia nell’uomo. Infatti, spesso capita che lo stesso rapporto di coppia viene influenzato da questo evento e, già da questa prima fase, le dinamiche interne alla coppia possono subire delle modificazioni, in un senso o nell’altro.
Per me, quello del planning, è stato un periodo caratterizzato dal dubbio, misto alla paura, non solo di non sapere se sarei stata in grado di diventare madre, ma anche di non sapere se sarei stata in grado di ESSERE madre.
L’aiuto della psicoterapia e della meditazione
Ho letto libri, articoli, mi sono confrontata con altre donne, sia con malattie reumatiche che non, ho frequentato un corso pre-parto: nulla mi ha davvero confortata rispetto a quello che stavo vivendo tanto quanto la psicoterapia e la meditazione. Mi hanno accompagnata dal momento del planning di gravidanza fino al momento del parto, aiutandomi anche nella gestione del dolore del travaglio.
La presenza della mia reumatologa è stata fondamentale. Lei mi ha seguita nelle varie analisi per valutare lo stato di attivazione della mia patologia e darmi il tanto desiderato “via libera”.
Il counseling
Una delle parti più stressanti, per me, è stato il fatto di dover fare avanti e indietro fra la reumatologa e il mio ginecologo, non essendo presente sul mio territorio un ambulatorio integrato, ma questa esperienza mi ha ancora una volta dimostrato come la presa in carico globale, a 360° del paziente reumatico sia fondamentale per il benessere di ognuno di noi.
Riuscire a gestire tutto, le visite mediche, il lavoro, la vita privata ecc.. non è stato semplice ed è stato fonte di grande ansia per me ma, grazie alla psicoterapia, sono riuscita ad affrontare questo periodo di grande cambiamento.
Finalmente Lei
Poi, quando il momento è arrivato e quelle lineette si sono fatte vedere non c’è stata gioia più grande e ogni giorno con il mio piccolo miracolo mi ripaga di tutto quello che c’è stato prima.