La Rete Reumatologica Pugliese come modello assistenziale di rete clinica integrata ospedale-territorio per l’assistenza alle pazienti con patologie immunomediate

Continuano i nostri approfondimenti volti a dare visibilità alle Best Practice del nostro Paese nell’ambito della Medicina di Genere e nell’applicazione del Piano Nazionale. Nella Regione Puglia l’agenda di Genere è uno dei mandati politici formalmente definiti dell’attuale Giunta Regionale e dal 2021 è attivo il Tavolo Tecnico regionale per l’Applicazione e la Diffusione della Medicina di Genere.

Abbiamo incontrato la Dottoressa Antonella Caroli, Dirigente di Servizio della Sezione “Strategie e Governo dell’Assistenza Territoriale” del Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia, per conoscere quali sono le iniziative messe in atto dalla Regione per l’attuazione del Piano Nazionale e quali impattano sulla condizione di salute e qualità di vita della donna.

Sono state sottolineate l’opportunità e la necessità di parlare di Medicina di Genere e di farlo nel modo più corretto possibile, per far fronte alla confusione ancora esistente sul tema. La Medicina di Genere, infatti, viene spesso ricondotta al tema donna-uomo. In realtà, si tratta di un approccio all’assistenza che va al di là della distinzione uomo-donna, abbracciando una serie di condizioni socioeconomiche e culturali e altri aspetti che possono incidere sullo stato di salute dei Cittadini.

La Regione Puglia e la Medicina di genere

In Puglia l’agenda di Genere è uno dei mandati politici formalmente definiti dell’attuale Giunta Regionale. Tutti i Dipartimenti della Regione Puglia devono adottare delle misure, per quanto di competenza, orientate al genere. In sintesi, tutti gli Atti adottati, quindi tutti i provvedimenti di Giunta, vengono valutati in merito all’impatto di genere.

Il Dipartimento Salute include sezioni dedicate alla Medicina di Genere ed è stato istituito il Tavolo Tecnico regionale per l’Applicazione e la Diffusione della Medicina di Genere coordinato dalla Professoressa Moretti, di cui fanno parte i rappresentanti delle Società Scientifiche. Ad esempio, il Professor Florenzo Iannone per la Reumatologia.

L’obiettivo è dare un segnale forte nell’ambito della Sanità perché utilizzare l’approccio orientato alla Medicina di Genere potrebbe aiutare il Sistema sia in termini di appropriatezza delle cure ma anche di economicità complessiva. Come spiegano i clinici, una cura appropriata nei confronti della donna o in determinate condizioni specifiche di comorbidità consentono di dare la cura più appropriata, e probabilmente anche di risparmiare, se necessario, e comunque di utilizzare bene le risorse.

L’importanza della Formazione in Regione

Recentemente è stato adottato un provvedimento di Giunta che attribuisce ai Direttori Generali l’obiettivo di attivare un’attività formativa orientata alla Medicina di Genere in tutte le Aziende e gli Enti del Servizio Sanitario. Da una indagine condotta in collaborazione con UniBA, l’Università di Bari, prendendo come riferimento una sola struttura sanitaria, è emerso che gli stessi operatori sanitari conoscono poco della Medicina di Genere. Ecco perché per il 2024 è stato attribuito a tutti i Direttori Generali l’obiettivo formativo obbligatorio sulla Medicina di Genere. Tale obiettivo deve riguardare non solo gli operatori sanitari ma anche gli amministrativi, gli addetti al CUP e così via.

La collaborazione della Regione con le Università pugliesi

È prevista anche un’attività formativa in collaborazione con le Università pugliesi, di un livello più alto rispetto a quella base che verrà fatta a tappeto in tutte le Aziende. Quello su cui si sta lavorando è introdurre nella scheda di dimissione ospedaliera degli indicatori specifici sulla Medicina di Genere che ci consentano poi di fare degli studi epidemiologici in tal senso; ma anche introdurre in tutti i PDTA – quindi nei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali – sia che siano stati già deliberati sia in quelli che lo saranno in futuro, degli indicatori riferiti alla Medicina di Genere.

Le linee di indirizzo per implementare l’attività della Rete Reumatologica Pugliese

Quelli della reumatologia e della dermatologia sono due dei settori che il Tavolo Tecnico sta valutando e approfondendo con riferimento al PDTA già menzionato sopra. Esiste una solida Rete per quanto riguarda la reumatologia, fatta di autorevoli professionisti, che ha una sua articolazione ben definita sia a livello ospedaliero che territoriale.

Quindi, lo sforzo per il futuro è di porre maggiore attenzione anche rispetto ai PDTA o all’organizzazione della Rete che focalizzi un po’ di più l’attenzione sull’approccio genere-specifico. L’approccio genere-specifico è riconosciuto come un vantaggio per il Sistema e si pone particolare attenzione alle dinamiche, con riferimento specifico al tema della spesa farmaceutica.

Sono convinta – commenta la Dottoressa Caroli a chiusura del nostro incontro – che il contenimento della spesa vada fatto in termini di appropriatezza. Non sempre i tagli lineari hanno significato, va fatta attenzione ai casi in cui è più opportuno investire in termini di efficienza ed efficacia. Credo che in questo senso, con riferimento alla Rete Reumatologica, l’approccio della Medicina di Genere possa dare un grande contributo anche in una Regione come la nostra, in piano di rientro.

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