Telemedicina e gestione della malattia autoimmune

La telemedicina ha ricevuto un grande impulso “grazie” alla pandemia da COVID-19. In molti casi ha consentito ai pazienti di mettersi in contatto con il proprio medico nonostante la situazione di emergenza creatasi negli ospedali e sul territorio.

Cosa si intende per telemedicina?

Per telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località. La telemedicina è applicata in diversi ambiti della medicina, uno tra i più importanti ed emergenti è la gestione e il monitoraggio a distanza dei pazienti affetti da patologie croniche, come le malattie autoimmuni.

Ne abbiamo parlato con il Dottor Francesco Gabbrielli, Direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità.

In che modo la telemedicina può venire incontro alle esigenze dei pazienti? In particolari pazienti con malattie complesse come le patologie autoimmuni? 

Durante il periodo COVID-19 abbiamo scoperto che la telemedicina può essere una risorsa non così difficile da applicare nella realtà come si pensava nel periodo pre-COVID. C’è stata una presa di coscienza. Molte persone finalmente si sono accorte che abbiamo uno strumento a portata di mano che semplifica e che aiuta alcune prestazioni, ne semplifica l’erogazione e aiuta le persone. Dobbiamo stare attenti a due aspetti. Primo, a non scambiare la telemedicina con la televisita. Infatti, la televisita è una delle tante attività che si possono fare con la telemedicina e consiste in una visita erogata a distanza attraverso i sistemi di telecomunicazione video e audio.

Purtroppo, allo stato attuale delle nostre conoscenze tecnologiche, noi non siamo in grado di trasmettere il tatto a distanza, ad esempio, quindi una visita per quanto io la possa fare con attrezzature di ultimissima generazione e certificate per uso medico, non potrà mai essere una visita completa.

Può essere comunque utile? Può essere comunque erogata come prestazione?

Si, in alcune condizioni, per alcuni pazienti, questo è possibile. Ovviamente rimane una prestazione medica, quindi il medico è responsabile. Su questo, la legge “Gelli” sulla responsabilità sanitaria è molto chiara. La responsabilità in telemedicina non è diversa dalla responsabilità tradizionale secondo un’erogazione tradizionale dell’atto medico. Questo significa due cose: da un lato, che la telemedicina non espone il medico a un rischio maggiore o a una responsabilità maggiore rispetto alla prestazione in presenza. Dall’altro lato, che il clinico non ha una responsabilità inferiore, cioè si assume la responsabilità di decidere fino a che punto può utilizzare un sistema di telemedicina per il suo paziente in un determinato momento. Quindi ci sono dei benefici e dei limiti.

 Telemedicina, malattie autoimmuni e gravidanza

Queste considerazioni generali sulla telemedicina valgono anche per le pazienti con malattie autoimmuni, in particolare nella gestione di situazioni più complesse, come può essere la gravidanza. La telemedicina, ad esempio, può aiutare le donne in gravidanza che hanno malattie autoimmuni o che hanno altre malattie croniche portando una serie di prestazioni professionali vicine alla paziente. Ciò accade con una frequenza molto maggiore di un tempo, e aumenta la sicurezza delle cure.

Facendo tesoro dalla situazione attuale, quale sarà il futuro della telemedicina?  

In Italia dovremo cercare di passare da una fase improvvisata, vissuta durante il COVID, a una situazione di strutturazione sostanziale ma anche formale di un sistema di medicina nazionale pur ovviamente nel rispetto della territorialità.

Il futuro sarà innanzitutto questo: la realizzazione di un sistema di telemedicina che consenta l’uso della telemedicina non più come elemento emergenziale, ma come una routine di lavoro quotidiana. Questa sarà un’evoluzione di tutta la medicina, che cambierà il modo stesso di concepire il rapporto tra medico e paziente.

 

Fonte: #anchiomammaTALK 7 – La gestione della malattia autoimmune, in ospedale e sul territorio. Disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=NGrlh-cg5Co&t=2s

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