La tiroidite è una patologia autoimmune che si dice “organo-specifica”, nel senso che l’aggressione del sistema immunitario è rivolta contro la tiroide. Quindi, lo specialista da consultare è l’endocrinologo. Sicuramente va monitorata e va comunicata in caso di gravidanza. Questo perchè durante la gravidanza è importante avere una buona funzione tiroidea e dei giusti valori di TSH, che vanno eventualmente adeguati.

Senz’altro è una patologia da comunicare alla clinica, come tutte le altre patologie che una persona può avere, dalle piccole alle grandi. Questo è sempre molto importante, perchè la situazione va vista nel complesso.
Nello specifico, se la tiroidite si associa a una ridotta funzionalità della tiroide a maggior ragione va comunicata. Infatti, se la tiroide non è in buon compenso, questo può addirittura ridurre la fertilità. Ci sono dei range entro i quali è meglio tenere il TSH addirittura prima di iniziare la gravidanza. Quando la gravidanza inizia, se la paziente è sotto terapia sostitutiva, solitamente va incrementata anche di 1/3 quindi sì, è una patologia che assolutamente va comunicata.

Questa domanda è emersa a seguito di #anchioimammaTALK 5 “Procreazione Medicalmente Assistita e malattie autoimmuni”.
Rispondono la Prof.ssa Marta Mosca e la Dr.ssa Cristina Zanardini.
La registrazione dell’incontro è disponibile alla pagina La parola agli esperti #anchiomamma