Sulla strada della gratitudine

Di Maria Beatrice Toro

La gratitudine è la sensazione di apprezzamento e gioia che proviamo quando riceviamo qualcosa. A volte si tratta di doni che ci ha fatto la vita stessa, magari proprio nel momento in cui siamo venuti al mondo; nascere in un luogo in cui non mancano le risorse di base è un dono, come, pure, poter vivere in un tempo di pace. Altre volte si tratta di doni che abbiamo ricevuto da persone che ci offerto sostegno o dato insegnamenti e competenze che si sono rivelati importanti lungo il nostro cammino. Possiamo essere anche grati a noi stessi e a noi stesse. Quando ci prendiamo cura di noi in modo saggio e amorevole, infatti, abbiamo un buon motivo per dirci “grazie”!

Effetti positivi della gratitudine

La gratitudine si accompagna a uno stato interiore gioioso e sereno, caratterizzato dal rilassamento e vitalità. Ci sono molti studi scientifici che attestano i benefici anti stress della gratitudine, mostrando che chi è grato per ciò che ha ricevuto è mediamente più in salute e felice rispetto a chi non dà importanza o non vede i doni quotidiani.

In dettaglio, un aumento di gratitudine produce:

  • Inferiori livelli di stress
  • Maggiore fiducia in se stessi e negli altri
  • Minore aggressività
  • Benefici sul sonno
  • Maggiore gioia di vivere
  • Più resilienza
  • Relazioni interpersonali più sane
  • Miglioramento dei disturbi di somatizzazione
Risvegliarsi a ciò che c’è

Di solito, però, siamo così impegnati a preoccuparci per la vita da non coltivare il semplice apprezzamento di tutte le ricchezze di cui possiamo godere. Ci concentriamo maggiormente su ciò che non abbiamo che su ciò che abbiamo, finendo per darlo un po’ per scontato.

In questo articolo vi propongo di provare a bilanciare attraverso la coltivazione della gratitudine quella tendenza innata e un po’ “tossica” che ci porta a dare più attenzione a quello che non c’è rispetto a ciò che c’è già.

I doni della vita

Possiamo dunque svegliarci anzitutto ai doni del quotidiano. Abbiamo un corpo che magari non è perfetto (e lo sappiamo bene quando ci troviamo a convivere con una patologia) ma che ci consente comunque di svolgere una serie di attività. Possiamo dire grazie al cuore, ai polmoni, a tutti gli organi per il lavoro che svolgono ogni giorno, di cui, in buona parte non siamo consapevoli. Purtroppo, anche in questo caso, l’occhio cade sempre sui problemi più che sulle cose che funzionano bene, che sono moltissime!

Potenziare la gratitudine, la consapevolezza e la compassione per il corpo è uno tra gli interventi possibili per alleviare lo stress e gestire il dolore cronico.

Gratitudine in pratica

Partiamo da una cosa semplice: prendiamo un respiro profondo e troviamo, adesso, tre bellissime cose di cui essere grate. Che siano relazioni positive, o beni di cui disponiamo, o qualità meno “materiali”, come la bellezza di un oggetto o di un panorama, cerchiamo di individuarle e tenerle in mente mentre inspiriamo ed espiriamo in modo lento e profondo. Possiamo segnarle su un diario, o portare con noi un oggetto simbolico che le rappresenti (un piccolo gioiello, ma anche un sassolino da portare in tasca… siate creative!). Ci ricorderà di goderle, di non lasciarle sullo sfondo. Se il bene che abbiamo citato è una persona, possiamo scegliere di dirle un grazie per ciò che rappresenta per noi; dire grazie è una buona pratica e rinsalda i rapporti.

Grati ai nostri “benefattori”

A volte riceviamo doni da persone che hanno fatto qualcosa di concreto per noi, o ci hanno donato qualcosa di immateriale. Può trattarsi di familiari, o di amici, ma anche di un maestro, nel senso ampio del termine: qualcuno che ci ha insegnato qualcosa che ancora ci è utile, come un insegnante, un istruttore sportivo, una figura di riferimento della nostra gioventù. Può essere anche un personaggio che non conosciamo, le cui parole ci hanno comunque fatto bene.

Allargando ancor più il discorso, si può essere grati alle persone che hanno ideato, conservato e tramandato una disciplina per noi importante, sia essa un certo tipo di arte, o filosofia o… la meditazione.

Se ci pensiamo, ci accorgeremo di aver ricevuto molto!

Gratitudine verso noi stessi

Per essere grati a noi stessi, infine, è importante saper ammorbidire i toni eccessivamente severi con cui ci parliamo nei nostri dialoghi interiori. Spesso, infatti, ripensiamo a scene in cui abbiamo sbagliato, o offeso, o siamo stati inadeguati. Perché non vedere anche tutte le volte in cui abbiamo fatto qualcosa di buono per gli altri o per noi stesse, e renderci conto di essere meritevoli, a nostra volta, di ricevere?

Se vuoi, ora, puoi portare alla mente un momento in cui hai dato qualcosa di te, con generosità. Ripensa a come ti sentivi in quel momento e, provando simpatia per quella te stessa così sensibile e in grado di fare del bene, puoi farti un augurio di felicità e benessere.

Che io possa esser felice.

Che io possa essere al sicuro.

Che io possa essere libera.

Che io possa essere in pace, con tutto ciò che viene e tutto ciò che va

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